26 marzo 2004

L’anomalo bicefalo

Ieri ho passato l’intera giornata abbioccato e leggermente febbricitante. Tornato dal lavoro mi sono messo a letto e vi sono rimasto fino a stamani alle dieci, senza mangiare.
Ho aderito allo sciopero generale. Normalmente compenso la perdita dello stipendio facendo cose che mi piacciono e che non riesco a fare in altri giorni. Oggi non è stato così. Il malanno fisico ha avuto il sopravvento.
Mi sono messo anche al computer, ho aperto il blog, ma non vi è stato niente da fare, le idee mancavano.
Ho pensato che dovevo reagire e fare qualcosa che suscitasse il mio interesse. Nei giorni scorsi avevo comprato in edicola la videocassetta con lo spettacolo di Dario Fo e Franca Rame: L’anomalo bicefalo. Mi sono messo a vederlo ed ho ottenuto l’effetto desiderato.
Risparmio il contenuto, perché è una commedia da vedere e non da raccontare. Voglio fare invece qualche notazione a margine. Ogni tanto la telecamera inquadrava il pubblico in sala. Mentre il 99,99% rideva ed applaudiva, qualcuno rimaneva serio ed immobile. Che fosse qualche emissario di Berlusconi, di Dell’Utri e compagnia cantando, pronto a sporgere querela per diffamazione? Ho anche notato nel pubblico un tale che apriva la bocca, come un grande forno, ad ostentare un grande sbadiglio. Forse un’altra spia, per non farsi riconoscere.
A fine spettacolo ho appreso da Franca Rame e Dario Fo una cosa che non sapevo. La somma che gli era stata assegnata, insieme al premio Nobel (un miliardo e seicentomilioni di lire), Dario Fo l’ha utilizzata per acquistare pulmini, messi a disposizione di portatori di handicap.
Sto meglio, ma la febbre non mi è passata.

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