31 agosto 2004

Fahrenheit 9/11

“Mi hai preso per fesso una volta, non lo farai più”. Michael Moore vorrebbe che la maggioranza degli americani dicesse questo a Bush con il voto di novembre prossimo quando verrà eletto il nuovo Presidente degli Stati Uniti. Con questa battuta infatti si chiude il suo film Fahrenheit 9/11, che ho visto ieri sera.
Il film si apre con la certezza da parte di Moore che Bush non abbia vinto le elezioni presidenziali di quattro anni fa con il voto popolare, ma con una colossale truffa messa in atto da parte dei poteri forti degli Stati Uniti.
Il film segue poi nello smantellare una per una tutte le bugie dette da Bush e dal suo entourage per giustificare l’invasione dell’Iraq, voluta in realtà per fini poco nobili: mettere la mani sul petrolio iracheno ed incrementare le commesse alle industrie belliche.
Vengono anche presentati minuziosamente fatti e documenti che testimoniano dei forti legami economici tra la famiglia di Bush e la famiglia di Bin Laden, che esistevano prima dell’attacco alle torri gemelle e che continuano ad esistere oggi.
Parte predominante del film è la guerra in Iraq: le menzogne dette per giustificarla, i sistemi usati per arruolare i soldati fra i giovani più poveri e bisognosi, la tragicità delle bombe intelligenti che colpiscono a caso uccidendo principalmente civili inermi, i corpi martoriati di americani ed iracheni, i tantissimi morti, le famiglie colpite dai lutti abbandonate a se stesse, i feriti da dimenticare perché non servono più e costano troppo.
Moore ha voluto fare scientemente un film militante, nella speranza che possa aiutare a far venire fuori e a far vincere l’America migliore che vuole la pace ed il rispetto degli altri.
Ma il film è anche molto bello, non a caso ha vinto la Palma d’Oro nell’ultimo Festival di Cannes.
Cast Tecnico Artistico
genere Documentario
anno 2004
nazione U.S.A.
casa distributrice BIM
regista Michael Moore
interpreti Michael Moore , George W. Bush , Debbie Petriken
sceneggiatura Michael Moore
fotografia Mike Desjarlais
musiche Jeff Gibbs montaggio Kurt Engfehr, Christopher Seward, T. Woody Richman
durata 110
data uscita 27-08-2004

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