31 gennaio 2006

Diario

In un primo momento avevo dato a questo blog, pubblicato su Blogger di Google, lo stesso titolo di quello pubblicato su Supereva (Blog di Rocco Biondi), avendo perso ogni speranza sulla sopravvivenza di quest'ultimo.
Blog.supereva infatti, senza preavviso alcuno, aveva bloccata la possibilità di intervenire per inserire nuovi post o modificarli. Avevo mandato una e-mail di protesta e di richiesta di chiarimenti, senza ottenere risposta alcuna. Dalla home page comunque avevo avuta l'impressione che blog.supereva stesse chiudendo per dar vita a blog.dada. Questa impressione è stata poi confermata dai fatti.
Nel frattempo avevo fatta l'iscrizione a blog.dada utilizzando lo stesso nome e la stessa password di supereva. In pratica il mio blog è transitato da una piattaforma all'altra, con la possibilità di riprendere a pubblicare.
Ma blog.dada è ancora alla versione beta e le funzioni sono molto limitate. Il lavoro da fare per arrivare alla versione ufficiale è ancora tantissimo. Supereva comunque si è comportata in modo scorrettissimo nei confronti degli utenti del suo blog. Avendo pubblicato dei post quasi quotidianemente su blog.supereva per due anni, mi fa molto piacere che non muoia. Vedrò nel tempo come utilizzarlo al meglio.
Per intanto a questo blog su Blogger ho dato il nome di Diario (al posto di Blog). Il termine italiano si addice a quello che intendo fare (come tutti i blogger del resto) in questo blog: tenere un quaderno digitale in cui annotare e commentare giorno per giorno gli avvenimenti che ritengo più importanti. In questi tempi, che ci stanno portando alle elezioni politiche, la priorità sarà data alla politica (zona franca) rispetto agli altri temi annunciati nel sottotitolo: cinema, fotografia, libri, scuola, blogosfera, non trascurandoli però all'occorrenza.

30 gennaio 2006

W l'Unità

Sono lettore quotidiano de l'Unità da alcuni decenni. Per molti anni ne sono stato anche diffusore domenicale. Ieri domenica 29 gennaio è stata una giornata straordinaria, per la diffusione de l'Unità, che mi ha riempito di orgoglio. Berlusconi ha avuta la lezione che si merita. I suoi attacchi al giornale hanno sortito l'affetto di rinverdire l'attaccamento allo storico giornale fondato da Antonio Gramsci. Scrittori, attori, registi, comici, cantanti, politici, militanti sono scesi in piazza e nelle strade per diffondere e vendere l'Unità. Ne sono state vendute 120mila copie. Il direttore Padellaro ha scritto: «È l’Unità dell’unità che abbiamo festeggiato. L’Unità di tutta l’opposizione che in questi anni si è riorganizzata, rafforzata, rilanciata».
A Roma sono scesi in strada per la diffusione Massimo D'Alema («risposta politica all'aggressione di quel signore», cioè Berlusconi), Piero Fassino («un'iniziativa da ripetere periodicamente a tutela della libertà di stampa»), Nicola Zingaretti, Giovanni Berlinguer, Paola Pitagora, Lidia Ravera.
A Bologna in piazza per l'Unità il sindaco Sergio Cofferati («Chi non comprende il significato della stampa libera e della libertà di stampa va contro una delle condizioni fondamentali della vita democratica»), l'astrofisica Margherita Hack («Non s'è mai avuta così poca libertà, da quando c'è la Casa delle libertà»), il professore Carlo Flamigni luminare delle tecniche di fecondazione assistita («Berlusconi è ovunque. Ha ragione chi dice che ci vorrebbe lo psicologo: un po' per lui, un po' per chi lo vota», lo scrittore Stefano Benni («Berlusconi è una vescicona piena d'odio. Quello che mi fa paura sono gli attacchi subdoli. Attenzione, perché dentro al carro di carnevale c'è il mitra»).
Anche a Firenze. Milano e in tantissime altre città personaggi pubblici e semplici cittadini si sono prodigati nella diffusione de l'Unità.

Dall'altra parte invece aumentano rabbia e livore; sentite una dichiarazione isterica di una certa Maria Antonietta Canonizzaro, alleata di Berlusconi, rilasciata al Corriere della Sera del 29 gennaio e riportata sulla striscia rossa de l'Unità di oggi: «Senta, l'Unità è una latrina. E' il peggior giornale del mondo. Bisognerebbe farlo chiudere. Io li arresterei tutti». Bel senso d'equilibrio dell'area berlusconiana.

[Nella foto: Ottavia Piccolo ieri durante la diffusione de l'Unità a Milano coperta di neve]

Doppio gioco per l'Unità

29 gennaio 2006

In amore c'è posto per tutti

Quarto film del Cineforum Grottaglie 2006
Filmetto quasi insignificante o peggio con la pretesa di dimostrare che l'amore è una fregatura. I salvatori si perdono, i perduti si salvano. Regia forse un po' pretenziosa. Recitazione degli attori invece molto buona. Si ride poco e si ride amaro. Come nella vita vera. Le storie del film sono abbastanza prevedibili. Se non lo si vede non si perde niente.
Trama
Antoine fa il maître in un ristorante di Parigi. Una sera, tornando a casa dal lavoro, salva uno sconosciuto da un tentativo di suicidio. Ma l’uomo, Louis, non gli è affatto grato di non averlo lasciato morire. Antoine, che si sente stranamente colpevole per aver salvato la vita di quell’uomo, non si da pace e cerca di aiutarlo, di riparare in qualunque modo. Ma non è affatto facile; Louis è ossessionato da Blanche, la donna della sua vita, colei a causa della quale ha tentato il suicidio...Senza parlarne al suo nuovo amico, Antoine decide di trovarla. Ma le cose non vanno affatto come previsto. Blanche non è sola, e soprattutto è bella...
Cast
Titolo originale: Après vous...
Regia: Pierre Salvadori
Interpreti: Daniel Auteuil, Sandrine Kiberlain, José Garcia, Marilyne Canto, Michèle Moretti
Nazione: Francia
Anno: 2002
Genere: Commedia
Durata: 110'
Produzione: Philippe Martin
Data di uscita: 12 Novembre 2004 (cinema)

Berlusconi: vaffanculo - In tutte le lingue del mondo

Prossimamente nei cinema italiani.
Film in lavorazione.
Uscita in contemporanea in tutti i cinema d'Italia: 9 aprile 2006.

28 gennaio 2006

Il mausoleo di Berlusconi

Solo uno squilibrato può costruirsi un mausoleo vicino casa sua, per esservi sepolto. E Berlusconi l'ha fatto. Qualcuno gli avrà pur detto che la legge vieta di seppellire i morti fuori dal cimitero. Lui nella sua lucida follia ha risposto: e io cambio la legge. Sembrerebbe l'attacco di un racconto noir-comico. Ed invece no! Berlusconi la legge se la sta facendo cambiare veramente.
Ora capisco perché il Berlusca, minacciando perfino di farsi eleggere presidente della repubblica, ha preteso a tutti i costi altri 15 giorni di lavoro per le camere. E' solamente per far approvare questa legge. E tutti i suoi servi sciocchi, senza nemmeno sorridere sotto i baffi, stanno per farlo.
E chi è, al confronto del dio Berlusca, questo Napoleone Bonaparte che due secoli fa aveva fatto una legge che stabiliva che i morti devono essere sepolti nei cimiteri? Se non passasse la legge, tremino gli eredi di Napoleone, potrebbero essere chiamati ai danni da Berlusconi per il non uso del suo sarcofago domestico, per la cui costruzione ha speso una cofana di miliardi.
L'iter legislativo era cominciato nel gennaio 2003, con la la legge Lunardi sulle opere pubbliche (e quale opera è più pubblica della tomba del Berlusca?), ma ancora non è andata in porto; gli ingrati dell'Udc l'hanno bloccata in Senato. Ma fino al 10 febbraio c'è tempo. Il Berlusca ha minacciato senatori e deputati di farli murare dentro il parlamento; se non approvano la legge, camera e senato diventerebbero i loro sarcofaghi. Sarebbero le ultime due grandi opere della legislatura.
Per farsene un'idea del mausoleo del Berlusca ecco una sintesi da un libro di Deaglio. «E in fondo a un viale di pioppi il Mausoleo, "a mezza strada tra la piramide egizia e il pantheon". Ha cominciato a costruirlo nel 1988 uno scultore celebre, Pietro Cascella, "le cui statue, in un caratteristico stile atzeco-cubista, ornano" racconta Enrico Deaglio, "molte ville della Brianza". Dodici colonne in quadrato innalzano al cielo cubi, sfere, mezze sfere, sfere spezzate, tronchi di cono, piramidi. Si scende ai sepolcri per una scala in travertino: un vestibolo; un grande salone rivestito di marmo, al centro il sarcofago di marmo bianco ornato di rosette di travertino rosso; oltre il "dormitorium" per l'estremo riposo della gens berlusconiana, sino a trentasei posti. Eccezionalmente poderoso il gruppo elettrogeno, un motore diesel Ruggerini con serbatoio di trenta litri di carburante. Dice l'elettricista a Deaglio: "Non ho capito perché abbiano voluto un gruppo elettrogeno così potente. Una cosa sproporzionata, senza senso". Ride. "A meno che il Cavaliere non voglia farsi ibernare" [cit. da Deaglio, Besame mucho. Diario di un anno abbastanza crudele, Feltrinelli, Milano 1995, pp. 136-137]».

Ugo Gregoretti: video sul mausoleo di Berlusconi
http://video.google.com/videoplay?docid=167046426809494157&q=berlusconi

Marco Travaglio: racconto sul mausoleo di Berlusconi
http://video.google.it/videoplay?docid=7265757454619659386

Beppe Cremagnani ed Enrico Deaglio: documentario sul mausoleo di Berlusconi
http://video.google.it/videoplay?docid=-2530279200500792679

Trasloco

Benvenuti.
Blog.supereva, la piattaforma dove per due anni è stato collocato il mio blog, ha cambiato serratura alla porta e mi ha lasciato fuori. Senza nessun preavviso. Non è stato più possibile entrare nel mio pannello di controllo, neppure per un commiato. Non ho potuto nemmeno lasciare agli amici visitatori il mio nuovo indirizzo. Il blog comunque è ancora visitabile all'indirizzo http://roccobiondi.blog.supereva.it/. Spero che i miei post su supereva non vadano persi. Sarebbe cosa grande se fosse possibile trasferire in blocco tutto il contenuto in questo nuovo blog. Se qualcuno sa come fare, farebbe cosa graditissima se mi informasse.
La scelta di aprire il mio nuovo blog qui su "Blogger di Google" è stata abbastanza sofferta. Le alternative erano tante ed altrettanto valide. Mi ha aiutato nella decisione anche la lettura dell'articolo Fate il vostro blog a cura di Massimo Martone e Giacomo Dotta, pubblicato su "Internet magazine Go! online" n. 100 di gennaio 2006.
Mi auguro di riuscire a portare in questo nuovo blog tutti gli amici lettori del vecchio.
A tutti va il mio ringraziamento anticipato per l'attenzione e la stima.