1 giugno 2006

Il Papa si corregge

Benedetto XVI Ratzinger, nell'udienza generale di ieri mercoledi 31 maggio 2006, di fronte a 35 mila fedeli in piazza san Pietro, ha riparato alle omissioni del suo discorso ad Auschwitz e Birkenau. Ha pronunciato il nome di Adolf Hitler, ha usato le parole "antisemitismo" e "razzismo". Ma comunque ha continuato a tacere delle responsabilità della Chiesa, che con le sue posizioni antigiudee, ora per fortuna superate, aveva favorito in qualche modo l'antisemitismo.
Ha detto finalmente con chiarezza: «Nel campo di Auschwitz-Birkenau, come in altri simili campi, Hitler fece sterminare oltre sei milioni di ebrei. Ad Auschwitz-Birkenau morirono anche circa 150.000 polacchi e decine di migliaia di uomini e donne di altre nazionalità».
A queste Benedetto XVI ha aggiunte anche altre parole significative ed interessanti, e se volete anche coraggiose: «Non dimentichi l'odierna umanità Auschwitz e le altre "fabbriche di morte" nelle quali il regime nazista ha tentato di eliminare Dio per prendere il suo posto! Non ceda alla tentazione dell'odio razziale, che è all'origine delle peggiori forme di antisemitismo!».
E' ovvio che queste ultime battute non saranno piaciute ai centrodestri nostrani. E non parliamo solo della Lega, ma anche di AN e FI ed altri che gli vanno a ruota, anche se non sono perfettamente convinti.
Questa volta il Papa non potrà essere accusato di guardare ai nostri piccoli fatti italiani.
Un'altra autorità della Curia romana, il cardinale Walter Kasper, tedesco pure lui, ha difeso papa Ratzinger, dicendo: «Un Papa tedesco che va ad Auschwitz è un cammino molto arduo. Fare un discorso in quel luogo per lui era molto difficile. Perciò è essenziale ciò che ha detto, non ciò che non ha detto». In pratica, sostiene Kasper, la condanna da parte del papa dell'antisemitismo, del razzismo, di Hitler era cosa ovvia, anche se non l'ha pronunciata ad Auschwitz.
Altra affermazione fatta da Kasper: «Secondo la fede cattolica non esiste una responsabilità collettiva del popolo tedesco sullo sterminio degli ebrei, ma non esiste nemmeno una assoluzione collettiva». In pratica, secondo Kasper, a questi principi si sarebbe attenuto il papa, nel suo discorso fatto ad Auschwitz.

Il testo integrale del discorso di Papa Ratzinger ad Auschwitz

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Io credo che il Papa abbia ceduto al relativismo e sia stato un tantino eretico: ma come si permette di mettere in discussione la volontà di Dio? Ciò che accade è il disegno divino e noi non possiamo comprenderLo ;-)

Anonimo ha detto...

Papa Ratzinger ha fatto benissimo a fare quelle precisazioni anche se erano del tutto superflue: chi conosce il professore e cardinale Ratzinger sa benissimo che non ha mai negato la responsabilità del popolo tedesco (non pero' la responsabilità collettiva, che non può esistere). Evidentemente a qualcuno non va mai bene ciò che il Papa dice e ammette. E' curioso che tutta la stampa internazionale sia proratzinger a differenza della nostra "stampetta" italiana.

Anonimo ha detto...

"le responsabilità della Chiesa, che con le sue posizioni antigiudee etc.": a quali posizioni antigiudee ti riferisci?