27 luglio 2006

Fallimento sul Libano

La speranza mia e del mondo intero, eccetto chi la guerra l'ha voluta e la vuole, era che dalla Conferenza di Roma fosse uscita una dichiarazione per il cessate il fuoco immediato sul Libano e su Gaza. Invece è prevalso il veto degli Stati Uniti, spalleggiati dalla Gran Bretagna, che puntavano su un cessate il fuoco «stabile e durevole», contro la posizione di tutti gli altri Stati presenti alla Conferenza (Francia in testa) che volevano un cessate il fuoco «immediato».
In pratica si è preferita una incerta gallina per domani invece del certo uovo di oggi.
E Condoleezza Rice rideva. Non so cosa c'era da ridere.
Il premier libanese Fuad Siniora triste e commosso ha detto: «Quanto a lungo dovremo continuare a pagare i costi umani, sociali, psicologici ed economici di questa situazione? Una vita umana in Libano vale forse meno che in altri posti? Siamo figli di un Dio minore?».
Terribili sono i crimini che la macchina da guerra israeliana sta commettendo in Libano contro le zone abitate da civili innocenti e disarmati.
Siniora, denunciando che i bombardamenti israeliani di queste due settimane hanno già procurato danni sul territorio libanese che superano i 2 miliardi di dollari, ha chiesto che Israele risarcisca questi danni. «Israele non può continuare all'infinito ad ignorare il diritto internazionale - ha detto Siniora. Deve pagare, tenteremo tutte le strade perché Israele risarcisca il popolo libanese».
Questa è la settima aggressione, la settima occupazione del Libano da parte di Israele.
Dopo due settimane di combattimenti Israele è lontano da una vittoria decisiva e i suoi principali obiettivi dichiarati non sono stati raggiunti.
Sarebbe pura follia sperare di poter ammazzare tutti gli hezbollah presenti in Libano. Tenuto conto delle medie dei morti "collaterali" di questi giorni, forse bisognerebbe ammazzare tutti i libanesi.
Si sta ripetendo l'errore dell'Iraq. Dove i quasi 50 morti civili al giorno non fanno più notizia.
Con le armi non si risolvono i problemi.

[Nella foto: Il premier libanese Fuad Siniora]

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