29 agosto 2006

Vecchietti arzilli e fregati

Un euro un bacio sulla guancia, due euro una pacca sul sedere, tre euro una mano fra le gambe, cinque euro una palpatina delle tette. E' il tariffario che belle e giovani romene, polacche, croate ed albanesi praticano nella villa Garibaldi di Gela ai vecchietti desiderosi. Niente di male se non si esagerasse. Pare che qualche vecchietto per questo innocente gioco di mani si bruciasse tutta la pensione.
Qualcuno poi, con la promessa di consumare completamente, si è lasciato portare sull'altare o al municipio per un matrimonio regolare. Ed essendo comuni a quell'età ipertensioni con ictus, ischemie e complicanze cardiovascolari, come ha sentenziato un medico, il passo dal piacere di una scopatina a letto alla pace eterna del cimitero è breve. E le vedove "assassine" ereditano case, terreni e pensioni di reversibilità; ma la migliore eredità è la cittadinanza italiana. Per le prime si inalberano i parenti italiani, per le seconde s'offendono i filoleghisti buntemponi.
Per non parlare poi di chi ottiene il divorzio, per incapacità dei vecchi alla consumazione, e si assicura il mantenimento con sentenza del tribunale. In questi casi la cittadinanza italiana diventa secondaria.
C’è chi ritiene una bufala i dettagli sul tariffario. Ma c’è pure chi conferma e confessa. Si dice anche che una scrittrice del luogo, che si travestiva da extracomunitaria per fare esperienza sul campo, abbia dato alle stampe un libro dove si narrano le avventure con i poveri ed ignari vecchietti.
Il sindaco comunista del luogo, che pare sia gay, in una dichiarazione all'Ansa, l'ha buttato sul morale e sul sociale: «In questa vicenda le vere vittime appaiono le ragazze extracomunitarie, giovani e belle che per necessità finiscono nelle mani dei vecchi. Ma c'é da provare un sentimento di commiserazione anche per questi anziani che non si rassegnano. Speriamo almeno - conclude il sindaco - che queste esperienze servano a che possano ritrovare sé stessi. Come il Manzoni ne "La Pentecoste", chiedo a Dio che conceda la serenità a questi anziani».
Sono sicuro che i buoni vecchi si stanno ancora toccando e che il voto a quel sindaco non glielo daranno più.
L'ideale sarebbe se si costituisse, e non solo a Gela, un'associazione di pie donne che dessero i loro servigi agli anziani gratis. Prima o poi potrebbe fare comodo anche a noi.

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