22 luglio 2012

Macroregione e Province

La tanto strombazzata e contrastata richiesta di soppressione delle Province, che comunque muove ormai un primo passo con l'accorpamento delle più piccole, fa riflettere e discutere sulla struttura degli enti locali.
Al Sud prende sempre più corpo la proposta della costituzione di una macroregione che dovrebbe abbracciare l'intero territorio dello storico ex Regno delle Due Sicilie e comprendere quindi Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, più parte dell'odierno Lazio meridionale ed orientale.
La nascita di un'unica grande Regione meridionale servirebbe a riparare i danni che tutto il Sud ha subito dal 1860 ad oggi. Durante i 151 anni dell'Unità d'Italia al Sud è stato tolto quello che aveva anziché essere dato il dovuto. Le casse delle Banche meridionali sono state svuotate, con l'emigrazione sono state tolte braccia e intelligenze, il Sud è diventato consumatore di prodotti del nord con relativo trasferimento di risorse finanziarie.
La Macroregione sarebbe una risposta all'abbandono del Sud, operato della nordica Italia unita. Una regione di circa 20milioni di abitanti farebbe sentire il suo peso.
E' scontato che tante sarebbero le resistenze alla nascita di questa unica macroregione. Scomparendo le attuali esistenti regioni, si perderebbero poteri, clientele, assessorati, consiglieri, apparati. Ma tantissimi sarebbero i vantaggi di una gestione unitaria di tutto il Sud.
Diminuirebbero drasticamente le spese amministrative e gestionali. Automaticamente i cittadini usufruirebbero di una considerevole riduzione delle tasse.
Le attuali Regioni potrebbero diventare le Province di questa Macroregione. Così da 35 province si passerebbe a 8. E comunque i servizi fondamentali verrebbero distribuiti su tutto il territorio.
I Comuni in base alla vicinanza territoriale e alle affinità storiche e sociali potrebbero scegliere la provincia cui appartenere.
Rocco Biondi

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