10 ottobre 2012

Né con te né senza di te

Non avevo visto in televisione le due puntate della miniserie. Ma dopo che la mia edicolante e il piastrellista, che mi ha effettuato dei lavori, me ne hanno parlato con entusiasmo è nata la curiosità. In internet sul sito della Rai mi sono sorbito le tre ore e dieci minuti del replay dello sceneggiato.
E' la solita solfa risorgimentale. Siamo nello stato pontificio del 1848 quando nacquero i moti che portarono ai cinque mesi della mazziniana repubblica romana. Goffredo Mameli compone e accompagna al piano il canto dell'inno Fratelli d'Italia. Siamo ai conati della libertà e della repubblica.
La mia edicolante e il mio piastrellista, sapendo del mio interesse per il brigantaggio politico e sociale, mi avevano riferito della presenza nel filmato dei briganti, che in realtà ritengo siano i veri e unici personaggi positivi della vicenda. Come era già avvenuto e come avverrà poi si tenterà di manipolarli e utilizzarli per interessi di parte, ma i briganti vivono di una loro luce propria.
Nello sceneggiato, come purtroppo anche nella scuola, si continua con la mistificazione del desiderio popolare dell'unità d'Italia, che a noi meridionali ha arrecato solo danni. Ma noi non siamo stati capaci di vendere questa nostra verità, mentre gli invasori del nord l'hanno fatto e continuano a farlo con grande capacità e successo. Ci impongono e noi passivamente abbiamo accettato la loro verità. Ma le cose cominciano a cambiare, libri e movimenti mettono sempre più in luce gli aspetti positivi della nostra storia e del nostro essere. Bisogna continuare su questa strada, allargandola sempre più.

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